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ENG
The Internet can be likened to an iceberg: its tip represents the Surface Web, i.e. the digital realm we all know and navigate by means of search engines, social networks, blogs, news sites and so forth. The submerged part, on the other hand, which makes up more than 90% of the iceberg, corresponds to the vast hidden and not indexed sphere known as the Deep Web.
Within this non-place, an encrypted network of total anonymity has been developed and is still developing day after day. Eluding the search engines, the so-called Dark Web is an apparently lawless no-man’s land accessible only by means of special softwares.
Here, in theory, all is fair and hardly anything can be traced. Due to its anonymity, a complexly structured online market in mostly illicit goods stands out from the myriad and manifold manifestations of the Dark Web. Despite its unconventional merchandise and methods, the mechanisms of this hidden market remain the same as in regular business: sellers make use of feedback, discounts and special offers to attract buyers and keep their business.
They use stock images or original photographs to illustrate their ads, vying to catch the web-surfer’s eye and create a readily recognizable style for themselves. Many of the original photographs posted, often shot by the vendors themselves using small cameras or smartphones, look surreal and abstract owing to the colorful, exotic aesthetic of the merchandise, on the one hand, and the poor quality of the photographs or the inferior skills of the amateur photographers themselves or, in same cases, of their creativity.
Anonymously uploaded and designed to disappear automatically once they’ve served their purpose, these pictures are not traceable or visible on the Surface Web; they lead a transient existence exclusively on the Dark Web.
The Iceberg presents a selection of these photographs printed in invisible ink. Otherwise invisible and inaccessible, they can only be viewed under ultraviolet light – the same light real-life drug enforcers use to look for traces of drugs.
The images in this book visible to the naked eye, are also being used to advertise drugs for sale. They are drawn from the public domain; on the Dark Web, they take on a different meaning, hence forming points where the two parts of the web converge, where a shift in the spheres occurs.
The lines of text included in the book, which create a counterpoint to the apparently blank pages, are extracted from guides and public forums that provide instructions and tips on navigating and shopping in the black markets of the Dark Web; thus suggesting a bona fide code of conduct even in the murky depths of this hidden cyberspace.
ITA
Internet può essere rappresentato come un iceberg: la punta raffigura il “Surface Web”, ovvero quel territorio digitale che tutti noi conosciamo e dove navighiamo tra motori di ricerca, social networks, blog, siti d'informazione e così via. La parte sommersa dell'iceberg, non indicizzata e pari a più del suo 90%, rappresenta invece quello che viene chiamato “Deep Web”.
Sotto la superficie conosciuta di Internet si evolve quindi un network criptato che sfugge ai motori di ricerca e in cui vige la totale anonimità, grazie a un particolare sistema di navigazione. Questo “spazio”, indicato come Dark Web, è un non-luogo apparentemente senza regole e accessibile solo attraverso specifici software, dove tutto è teoricamente permesso e nulla è praticamente tracciabile.
Tra le varie declinazioni che l'anonimità può generare, emerge un complesso e strutturato business online di materiale per lo più illegale. Se i prodotti e i mezzi utilizzati non sono quelli convenzionali, le regole del mercato rimangono sempre le stesse: feedback, sconti e offerte promuovono il venditore e fidelizzano il cliente.
Immagini stock o originali illustrano le migliaia di annunci ed inserzioni pubblicate, nel tentativo di catturare l'attenzione del visitatore e di rendere riconoscibile lo stile del venditore. Tra queste le fotografie inedite, probabilmente scattate dagli stessi venditori con piccole macchine o smartphone, assumono spesso caratteri surreali e astratti nutrendosi da una parte della colorata ed esotica estetica del soggetto e dall'altra degli artifici della bassa qualità della fotografia e del fotografo stesso. O a volte, al contrario, della sua creatività.
Caricate anonimamente e destinate ad autocancellarsi esaurita la loro funzione, queste immagini autoprodotte non sono rintracciabili nè visibili nel web tradizionale ma vivono temporaneamente solo in questo spazio.
In “The Iceberg” queste fotografie sono così presentate come oggetti invisibili: stampate con degli inchiostri speciali, appaiono e si rivelano sulla superficie solo attraverso una luce ultravioletta. La stessa luce che è spesso realmente impiegata per rivelare tracce di droga, in questo caso è necessaria per rivelare una rappresentazione della droga stessa, altrimenti non accessibile.
Le immagini visibili, anch'esse sempre utilizzate per illustrare inserzioni di droga, sono invece immagini di pubblico dominio che nel Dark Web assumono un diverso significato e rappresentano dunque un punto di congiunzione tra i due mondi.
Le righe di testo incluse nel libro, che fanno da contrappunto alle pagine apparentemente vuote, sono estratte da guide e forum pubblici che forniscono istruzioni e consigli per navigare e fare acquisti nei mercati neri del Dark Web; suggerendo così un codice di condotta in buona fede anche nelle torbide profondità di questo cyberspazio nascosto.